Pensando a come illuminare i vari ambienti domestici, può capitare di avere dubbi o commettere errori che rischiano di intaccare anche il nostro umore e il nostro benessere quotidiano. Questo accade perché spesso dimentichiamo che la luce e le sue caratteristiche (intensità, temperatura e colore) hanno un impatto psicologico.
Ecco che allora può sorgere spontanea una domanda: in che modo è possibile valorizzare i diversi ambienti attraverso la luce? Per dare una risposta e risolvere ogni dubbio, noi di DISA IMPIANTI abbiamo parlato con la consulente di immagine Arianna Lentisco.
Tu sei un’esperta di armocromia: in che cosa consiste?
«L’armocromia, nota anche come analisi del colore, è una disciplina che studia le caratteristiche cromatiche delle persone per trovare la giusta armonia di colori. Ogni persona è diversa e analizzando i colori di ciascuno di noi – della pelle, degli occhi, delle sopracciglia, dei capelli, ecc. – è possibile individuare delle caratteristiche specifiche che vanno a definire una palette di colori che possa essere valorizzante. E questo vale anche nell’interior design».
Parlando di illuminazione, questa disciplina come può essere impiegata e quali sono i suoi vantaggi?
«L’armocromia nelle nostre abitazioni può essere vissuta in due modi: come un prolungamento della nostra personalità o come modo per introdurre nell’arredamento o nell’illuminazione un colore che non è valorizzante per il nostro aspetto. Nel primo caso, se siamo in completa armonia con quelli che sono i nostri colori valorizzanti, allora andiamo a ricercarli anche negli ambienti domestici. Questo perché ci piacciono talmente tanto che li vogliamo portare anche in casa: è come se fossimo un tutt’uno con l’ambiente in cui viviamo. Nel secondo caso, invece, consiglio spesso di introdurre nelle nostre abitazioni quel colore che non ci valorizza. Si tratta di un ottimo modo per poter dare sfogo al nostro amore verso alcune tonalità, evitando di accostarle al viso attraverso l’abbigliamento».
«Scegliere una palette colori può essere molto vantaggioso nell’arredamento, proprio per avere una continuità, una coerenza. Di conseguenza, anche l’illuminazione dovrebbe andare di pari passo. Se scegliamo un arredamento dai colori caldi, speziati, etnici oppure con tanto legno, sicuramente una luce calda sarà più funzionale e coerente con tutto lo stile. Se, invece, scegliamo uno stile più moderno, dalle linee molto pulite e con colori freddi, di conseguenza, avremo bisogno di una luce fredda. È come se l’illuminazione facesse parte della palette colori scelta in quella stanza o, addirittura, in tutta la casa».
Non sempre è semplice valorizzare i diversi ambienti della casa. Quali sono gli errori più comuni che una persona può commettere?
«Per non commettere “errori” la cosa più importante è avere ben chiaro quello che vogliamo comunicare e quali emozioni vogliamo stimolare attraverso quell’ambiente. Se vogliamo creare una casa che inviti le persone a entrare e che le accolga, allora sicuramente abbiamo bisogno di ambienti caldi e di luce calda. Il tutto stimola il dialogo e indica una predisposizione nei confronti di coloro che sono nella stanza. Viceversa, con una luce fredda, colori più rigidi e freddi e linee più nette e moderne, sicuramente l’effetto sarà un po’ più di distacco. Quindi dipende sempre da come stiamo introducendo questi colori, in quale ambiente e cosa abbiamo bisogno di comunicare. Per esempio: un ambiente lavorativo non è detto che ricerchi il calore, ma piuttosto la serietà, l’affidabilità, quindi solitamente non si opterà per un colore caldo, ma dipende sempre anche dal tipo di attività».
«In generale, l’errore più comune è non scegliere in precedenza ciò che vogliamo fare e i colori che vogliamo introdurre. Soprattutto sottovalutare l’importanza della luce stessa: luce calda, luce fredda oppure anche luce intensa o luce soffusa. Ovviamente, in una camera o in una zona notte abbiamo bisogno di una luce più soffusa, più morbida. Invece, in un ambiente come una sala o una cucina potrebbe esserci un’illuminazione più intensa. Questo perché sono le parti che viviamo di più durante il giorno, quando siamo attivi, mentre nella zona notte finiamo la nostra giornata e desideriamo rilassarci».
Come consiglieresti di comportarsi in merito?
«Il mio consiglio è sicuramente quello di fare un’accurata ricerca: vedere tante immagini per capire cosa veramente si addice a noi e cosa ci colpisce più di tutto. A volte ci piacciono tante cose, ma se arriviamo a una selezione definitiva, riusciamo a trovare degli elementi e dei colori chiave a cui sentiamo di non poter rinunciare. Di conseguenza, partendo da lì, nascerà una palette colori e un’illuminazione coerente con quello che vogliamo comunicare e con come ci vogliamo sentire in quelle stanze».
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